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Tutto sul RENTRI: la nuova normativa sui rifiuti che ogni azienda deve conoscere

June 15, 20254 min read
News completa RENTRI

RENTRI: La nuova normativa sui rifiuti che ogni azienda deve conoscere (prima che arrivi una multa da 30.000€)

Il problema che (quasi) nessuno vede arrivare

Se gestisci un’azienda italiana e pensi che il tema “rifiuti” non ti riguardi...
Stai per commettere
un errore costoso.

Dal 2025, il sistema cartaceo per la gestione dei rifiuti andrà in pensione.
Al suo posto arriva il
RENTRI, il nuovo Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti.

Non è un aggiornamento tecnico.
È
una rivoluzione normativa che coinvolge produttori, trasportatori, smaltitori e intermediari.
E le sanzioni non perdonano.


Cos'è il RENTRI (e perché tutti ne parlano)

Il RENTRI è una piattaforma digitale obbligatoria introdotta dal Decreto Ministeriale n. 59 del 2023.
Sarà gestita dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, e ha un obiettivo chiaro:
digitalizzare l’intero processo di tracciabilità dei rifiuti.

Cosa cambia?

  • Il registro cronologico diventa elettronico

  • I formulari di identificazione (FIR) saranno dematerializzati

  • Tutte le operazioni di gestione rifiuti saranno caricate online

  • Ogni impresa dovrà seguire tempi precisi, standard specifici, e usare strumenti digitali certificati


Chi è obbligato ad adeguarsi?

Non ci sono scappatoie.

Il RENTRI riguarda tutte le aziende che:

  • Producono rifiuti pericolosi (anche in piccole quantità)

  • Producono rifiuti non pericolosi con più di 10 dipendenti

  • Trasportano, smaltiscono, o recuperano rifiuti

  • Operano come intermediari o commercianti di rifiuti

Questo significa che sono coinvolti:

  • Imprese edili

  • Officine meccaniche

  • Gommisti

  • Aziende agricole e artigiane

  • Magazzini logistici

  • Qualsiasi attività produttiva con scarti o lavorazioni


Quando scatta l’obbligo?

Il calendario di attivazione è già stato stabilito:

  • 1° gennaio 2025 per le imprese di grandi dimensioni

  • 1° luglio 2025 per quelle medie

  • 1° gennaio 2026 per le micro e piccole imprese

Ma attenzione: la vera scadenza è ora.

Perché adeguarsi richiede tempo, strumenti, formazione e una procedura precisa.


Cosa succede se ignori il RENTRI?

Ignorare questa normativa non è una furbata. È un rischio concreto.

Le sanzioni previste dal D.Lgs. 152/2006 sono pesanti:

  • Fino a 30.000€ di multa per mancate registrazioni

  • Sospensione dell’attività in caso di gravi violazioni

  • Responsabilità penale per il titolare in caso di reati ambientali

  • Ispezioni e controlli intensificati su base digitale

In pratica: ogni errore viene tracciato e segnalato in automatico.


Gli errori più comuni delle aziende italiane

Il 90% delle imprese oggi commette almeno uno di questi errori:

  • Non sa se è obbligata ad adeguarsi

  • Rimanda perché “manca tempo”

  • Sottovaluta la complessità tecnica

  • Affida tutto al commercialista (che spesso non è aggiornato)

  • Scarica soluzioni online gratuite… senza sapere che sono inutili

Il risultato?

Arrivano impreparati. E quando suona il campanello… è un ispettore, non un cliente.


Le aziende intelligenti si stanno già muovendo

C’è un 10% di aziende che sta giocando d’anticipo.

Si stanno adeguando ora, non tra 6 mesi.

E stanno facendo 3 cose molto semplici:

  1. Hanno chiesto una valutazione personalizzata del proprio obbligo RENTRI

  2. Hanno adottato strumenti digitali compatibili e aggiornati

  3. Hanno formato le persone giuste all’interno dell’organizzazione

Risultato?

Zero stress, zero multe, zero panico all’ultimo minuto.


Come mettersi in regola senza perdere mesi (né soldi)

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veloce, chiavi in mano, senza costi nascosti.

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  • Formazione operativa per chi deve usarlo

  • Supporto continuo via mail, telefono e video

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  • Un consulente dedicato che ti segue passo passo

In poche parole: tu continui a lavorare, noi ci occupiamo del RENTRI.


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Non aspettare che sia troppo tardi.

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  • Se sei obbligato (o no) ad adeguarti

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Tempo stimato di adeguamento: entro 15 giorni lavorativi.


Domande frequenti (FAQ)

1. Se sono una piccola impresa, posso evitare il RENTRI?

Dipende. Se produci rifiuti pericolosi o hai più di 10 dipendenti, no. Devi adeguarti.

2. Posso usare ancora i moduli cartacei?

Fino alle scadenze indicate, sì. Ma dopo, non saranno più validi. E chi li usa sarà sanzionato.

3. Posso affidare tutto al mio commercialista?

Solo in parte. Il RENTRI richiede procedure operative interne: registrazioni, carichi, formulari. Serve una figura dedicata.

4. Esistono software gratuiti per il RENTRI?

No. L’iscrizione è a pagamento, e i software devono essere compatibili con gli standard ministeriali. Le soluzioni gratuite non sono affidabili.

5. Quanto tempo serve per adeguarsi?

Dalle 2 alle 6 settimane, se fatto correttamente. Ma più si aspetta, più il sistema sarà congestionato. E le multe inizieranno a fioccare.


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Sam Barrili

Sam Barrili I'm known as the go-to guy for helping waste management companies execute growth strategies I started my journey in this field in 2009 when I finished my degree in Toxicological Chemistry and joined a wastewater treatment company to develop its market. Since then, I helped dozens of waste management companies in America and Europe increase their annual profits by over 25 million dollars thanks to my SAM Method.

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Sam Barrili

I'm known as the go-to guy for talking about business strategies and growth strategies for waste management companies.

I started my journey in this field in 2009 when I finished my degree in Toxicological Chemistry and joined a wastewater treatment company to develop its market.

Since then, I helped dozens of waste management companies in America and Europe increase their annual profits by over 25 million dollars thanks to my SAM Method.

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